La Sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSAS)

La Sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSAS)


A cura della Dott.ssa Salvina Puglisi (Specialista in Malattie Respiratorie)


Che cos’è l’apnea ostruttiva nel sonno?
Fisiologicamente il sonno induce uno stato di rilassamento della muscolatura dell’organismo.; quando la perdita del tono muscolare risulta eccessiva, le pareti delle vie aeree superiori
(ipofaringe), iniziano a vibrare producendo in questo modo il ben noto fenomeno del russamento. In
condizioni estreme si può verificare un vero e proprio collasso delle pareti sino all’interruzione
completa del respiro definita APNEA. Questo fenomeno è responsabile di una qualità del sonno
fortemente compromessa, sonnolenza diurna e deficit di concentrazione a tal punto da essere
all'origine di gravi handicap sociali ed occupazionali e condizioni cliniche rischiose per la salute
come patologie cardiovascolari (infarto, aritmie) e neurologiche (ictus). I pazienti che soffrono di
OSA, spesso, non hanno consapevolezza della loro patologia poiché le interruzioni del respiro sono
appunto associate al sonno durante il quale lo stato di coscienza risulta assopito


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Quanto è comune l’OSA ?
L’apnea ostruttiva nel sonno risulta essere un disturbo estremamente frequente. Si stima che
interessi il 24% della popolazione di sesso maschile ed il 9% della popolazione di sesso
femminile di mezza età. Si tratta di un disturbo molto comune, in Italia i pazienti affetti da OSA
necessitanti di terapia sono circa un milione e seicentomila.
Quando il paziente deve sospettare di soffrire di apnee ostruttive durante il sonno ?

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I sintomi più comuni da prendere in considerazione sono: il russamento abituale e persistente 

(presente ogni notte per la maggior parte del tempo di sonno e da almeno sei mesi), pause
respiratorie durante il sonno riferite dal partner, eccessiva sonnolenza diurna, fatica o difficoltà a
concentrarsi durante le abituali mansioni della vita quotidiana. Bisogna inoltre considerare la
presenza di altre condizioni morbose come l’obesità, l’ipertensione arteriosa sistemica. Tali
patologie possono associarsi alla presenza di apnee ostruttive durante il sonno. In presenza dei
sintomi citati è consigliata l’esecuzione di uno studio del sonno.
Come si esegue la diagnosi di OSA ?

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L’indagine strumentale considerata fondamentale per fare diagnosi di OSA è la polisonnografia. Si
tratta di un esame non invasivo che consiste nella registrazione, durante una notte, di tutti i parametri
cardiaci e respiratori, dello stato di ossigenazione del sangue dell’attività cerebrale e del tono
muscolare. La diagnosi di OSA può facilmente essere eseguita ambulatorialmente con sistemi
portatili e pertanto il paziente puo' dormire presso il proprio domicilio durante l’espletamento dell’
indagine strumentale.
Qual è la terapia dell’OSA?La scelta terapeutica più appropriata per il controllo delle apnee ostruttive durante il sonno deve necessariamente tener conto di diversi fattori tra cui l’entità del disturbo respiratorio del sonno, la gravità dei sintomi associati, la coesistenza di altre condizioni morbose, l’aderenza del paziente alla terapia proposta. Molto utile può risultare, innanzitutto, seguire un corretto stile di vita, evitare ad esempio l’assunzione di alcolici soprattutto nelle ore serali, l’utilizzo di sedativi prima di andare a dormire, praticare un regolare esercizio fisico, smettere di fumare e, in presenza di eccesso ponderale, ridurre il peso corporeo.

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CPAP: si tratta di un dispositivo ventilatorio meccanico capace di generale un flusso di aria continuo in grado di impedire il collasso delle pareti nelle vie aeree superiori evitando dunque il prodursi di un evento apnoico.
DISPOSITIVI ORALI DI AVANZAMENTO MANDIBOLARE (MAD): si tratta di apparecchi che,
inseriti nella cavità orale, aumentano la pervietà delle vie aeree superiori. Tali ausili risultano
particolarmente efficaci in pazienti OSAS con componente posizionale, ed in coloro che risultano
intolleranti alla terapia ventilatoria con CPAP. L’applicazione del MAD determina un avanzamento
della mandibola con conseguente allargamento degli spazi retro linguali e retro palatali, soprattutto in senso latero-laterale, prevenendone la collassabilità. Studi cefalometrici, effettuati con l’ausilio
radiologico, hanno dimostrato anche un abbassamento della postura linguale con conseguente
riduzione della distanza fra il piano mandibolare e l’osso ioide.

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Esistono due tipologie di MAD (Mandidular advancement device): a protrusione fissa ed a
protrusione variabile. Maggiormente efficaci i DAM a protrusione variabile in quanto la possibilità di
regolazione individuale dell’avanzamento mandibolare consente al paziente di trarre maggiori
vantaggi in termini di risoluzione terapeutica .
CHIRURGIA : nei casi SELEZIONATI in cui le apnee ostruttive nel sonno risultino associate alla
presenza di alterazioni anatomiche delle vie aeree superiori, la chirurgia può rappresentare un
opzione terapeutica da adottare. E’ tuttavia opportuno segnalare che, al momento, nessuna tecnica
si è dimostrata essere costantemente efficace come procedura singola per un trattamento di
successo dell’OSAS. Per tale motivo la chirurgia è da considerarsi un approccio terapeutico indicato in un numero limitato e ben selezionato di pazienti che dovranno essere opportunatamente
valutati da personale medico esperto nel settore.